venerdì 14 marzo 2014

Piango per te Argentina


Quasi non credevo di tornare a scrivere.
Son successe parecchie dal black out, in parte ho avuto molti impegni di lavoro e cose varie che mi han allontanato un poco.
Siam addirittura stati nella sierra cordobesa, precisamente a Mina Clavero per passare qualche giorno di relax. Sicuramente consigliabile questa cittadina che cresce sopra il corso di un fiume balneabile in diversi punti. Un posto ricco di vita e piuttosto piacevole, da gustare senza la folle paranoia di girare con sei paia d'occhi per la strada o gestire un locale con un commando armato nascosto nel ripostiglio, perchè non si sa mai.
Nel mio locale ad oggi son entrati tre volte e sempre con un oggetto simpatico in mano. Oggetti che fanno boom.
Quello che mi ha spinto a tornare all'attacco son gli ultimi accadimenti qui in Argentina. Cose alcune talmente drastiche e assurde che nell'estremo della situazione fan quasi ridere persino le vittime.
Partiamo da questo caso, che è veramente da olimpo. Da poco ascoltando la radio, questa mattina stessa, han passato un accadimento abbastanza ordinario parlando della cronaca quotidiana argentina. Un furto. Un tipo entra in negozio di fotografia, ruba cassa e materiale e se ne va. Fino a qui il tutto segue una certa coerenza, seppur drammaticamente. Per fortuna nessuno si è fatto male. Qui succede pure che ti punatno l'arma dicendoti dammi la moto, tu gliela consegni con tanto di portafoglio e questi prima di andarsene ti tirano lo stesso due colpi. Questo è successo se non ieri l'altro ieri. Bene, anzi male, continuiamo. Il tipo ruba e se ne va. Lo polizia lo prende con le mani nel sacco. Il giorno dopo il tipo è di nuovo in strada, il pomeriggio va dal fotografo e gli chiede un indenizzo perchè la polizia lo ha maltrattato per il furto perpetrato, ponendosi pure a negoziare su quanto doveva dargli, senza considerare che il giorno prima gli ha fatto fuori la cassa, soldi che ovviamente al commerciante non sono tornati. Morale della favola, il fratello del fotografo mi pare lo abbia spedito non proprio bene. Il bello, lo stupendo viene ora. dalle dichiarazione della polizia non han potuto detenere il ladro per elementi insufficienti. Ribadiamo che lo han preso con le mani nel sacco. Questi elementi insufficienti parano sul fatto che l'arma non era in gado di sparare di consguenza pare non ci sia stato dolo. Mi viene da pensare che, di conseguenza, siccome uso una pistola ad acqua posso rubare dove voglio dato che non posso ammazzare nessuno. Ripeto, son dichiarazioni della polizia.
C'è poco da stupirsi. Solo ieri sempre alla mattina han passato la notizia di un ragazzo freddato da due tipi davanti a casa nel tentativo di rubargli macchina e soldi. Epilogo, lo hanno ammazzto andandosene senza rubare niente, avvolgendo l'arma in una maglietta e ridendosela tranquilli per la strada, con tanto di filmati di una camera. Poco prima del servizio relativo al fatto solo a due isolati di distanza han derubato una tipa che era con la figlia piccola. Uno dice, va alla polizia. Un buon primo passo sarebbe che l'autorità ti desse importanza, perchè succedde abbastanza frequentemente che uno si lamenti, uno segnali e come risposta il vuoto assoluto, se non che mancano pattuglie. Caso strano, dopo un atto efferato, con calma per carità, iniziano a sciamare pattuglie a garantire che tutto sia in ordine.
Non è un attacco alla polizia. Non mi metto a fare politica, però, come residente argentino, mi permetto di unirmi al coro di coloro che reclamano un cambio, ma neanche un cambio, una competenza maggiore nel sistema giudiziario. Non capisco come ci si possa lavare le mani di tutto. Il coraggio di lasciare la gente in mano a delinquenti ben consapevoli che posson fare quello che vogliono.
Non esistono colpevoli questo è il dramma. L'altro giorno dei manifestanti ha bloccato un ponte, un tipo con la moto volendo passare per raggiungere la moglie incinta all'ospedale, lo han pestato e tirato dal ponte, un ponte cittadino e di certo non molto basso. Ancora mi chiedo come abbia potuto rimanere vivo. Maggiormente mi domando sul senso di pudore della persona al quale fa riferimento questo blocco dato che diverse magliette e slogan incitavano il suo nome. E' quasi simpatico come si possa rispondere a una richiesta di spiegazioni che, probabilmente, anzi sicuramente la colpa è di qualche sconosciuto della villa (le zone più povere e normalmente più pericolose. Spesso ottimo capro espiatorio per pararsi il cul...ehm...) che infiltratosi furtivamente lo han malmenato e gettato dal ponte. Le immagini son chiare, ci son circa esageriamo cinquanta persone dove un nucleo interno di dieci o quindici individui stan pestando e già che ci sono diciamo pure rubando questa persona. Ora facciamo un poco i conti su cinquanta mettiamo anche solo dieci e non in separata sede ma dentro la folla stessa stan picchiando un tipo e nessuno si accorge di niente. La persona di referenza dice che loro non fanno azioni violente. Le autorità e non parlo del poliziotto stipendiato che non vale un tubero, ma di gente che lavora in un ufficio in costosa giacca e cravatta, tuttavia non ha trovato a chi dare la colpa o almeno a tracciare una direzione per stabilire una responsabilità, perchè ad ora la colpa è del tipo. Un poco come la vecchia storia che se ti rubano il televisore al plasma da 2.000 euro poi son cazzi tuoi perchè nessuno te lo ha fatto fare di cambiare il vecchio televisore a valvole.
Qui succede pure che se ti lamenti della poca se non assenza di sicurezza, capace che ti rispondano a furto fatto che almeno sei ancora vivo.

Ora, voglio chiudere con una buona notizia, così, solo per non parlare di cose tristi. A luglio saremo uno in più in casa. Effettivamente già lo siamo, ma a luglio lo saremo del tutto. E' magnifica la sensazione di una famiglia. Ebbene sì! Arriva Vicente Libero. Ancora mi ricordo la emozione provata con la prima eco, quando si ha potuto ascoltare per la prima volta il battito di un cuore tanto piccolo.
E' già stato in viaggio, ancora prima di nascere. Chissà come avrà vissuto la sierra cordobesa da dentro la pancia. Stan passando i Metallica per radio, che voglia di tornare a veder un bel concerto metal. C'è tempo. Ho imparato che c'è tempo. Volevamo andare in vacanza in Italia quando arrivi l'inverno, l'inverno locale, ma proprio per questa stagione così fredda va a nascere il bebito così mi pare passeremo le vacanze cambiando pannolini! Già non vedo l'ora di poter raccontare favole.
Lascio così, per aggiungere anche qualcosa da vedere l'immagine di un luogo molto particolare e molto bello visitato quando siam stati a Mina Clavero, in Cordoba. Si tratta di, una piccola caverna, come una grande
nicchia scavata da fiume che si getta dentro a cascata formando un bacino d'acqua. Come una grande vasca che al massimo raggiunge il petto. Non c'è bisogno di dire che l'acqua è piuttosto fredda ma la sensazione è rigenerante. Si ha il sentore di essere dentro alla terra, lo stesso che si prova quando ci spinge a fondo in una grotta. Eravamo come in ventre di pietra. Fantasico veramente. L'ingresso stesso è un piccolo pertugio raggiungibile salendo per alcune pietre sovrastanti la parte del fiume che segue sotto. Non è certamente un modo sicuro di entrare, perchè le pietre bagnate son scivolose e la caduta non penso dia grandi garanzie di rimane vivi. E'un fiumiciattolo di montagna, di quelli che si snodano tra meandri pietrosi. Belli e fatali. Silvina non è potuta entrare, non tanto per l'impedimento della pancia che le avrebbe consentito senza problemi l'accesso quanto per il rischio che scivolasse o si colpisse anche solo dentro la grotta.
E' molto affascinante perchè non è per niente visibile, la scoprirono per caso e si raggiungere percorrendo un sentiero tracciato tra la vegetazione della sierra cordobesa. Mi piacerebbe un giorno tornare in quelle zone ma con una macchina propia. Così da potersi fermare e gestire come si vuole il tempo da dedicare alla nostra giovane vita di esploratori!
Alla prossima.

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