venerdì 9 agosto 2013

Amaicha

Museo della Pchamama - Amaicha Del Valle

Per una volta, o almeno per questa volta, abbandoniamo un momento quello che succede ora, per far un salto a qualche mese fa. Qui siamo nel nord, a Tucumán, per la precsione ad Amaicha Del Valle, nella sierra a ovest di San Miguel de Tucumán, la capitale della provincia.
Non che non ci sia da raccontare. Di cose ne son successe e anche troppe. Solo in questo momento passan notizie di una poliziotta uccisa nel tentativo di rubarle l'auto. Nella sparatpria è rimasto ferito un criminale, lasciato poi a morire davanti un sentro di salute. Un paio di giorni fa a Rosario è esplosa una caldaia e le vittime accertate sono una decina più una serie di scomparsi. Gli incidenti stradali e le sue vittime son all'ordine del giorno e quant'altro. Il figlio di un poliziotto ha sparato ad una donna incinta tanto per fare, così ha ammesso, perchè gli girava male.
Quindi di cose ce ne sarebbero a iosa.
Potrei raccontare di cosa può comportare rivolgersi ad una struttura sanitaria pubblica per l'impossibilità di ricorrere ad una obra social, ma no. Oggi guardando un poco di foto mi son ricordato di questo luogo.

Quello che sta nella foto è il Museo della Pachamama di Amaicha. Museo e centro culturale e di ristorazione.
Il museo nella stagione alta deve sicuramente ricevere molte visite considerata la grandezza del bar che sicuramente offre servizio ristorante. Amaicha come paese non ha molto da offrire. A livello turistico ovvio. Se non la favorevole posizione geografica per raggiungere le rovine di Quilmes. La vecchia città dove fu costretta all'esilio questo popolo che, se non ricordo male, sarebbe il popolo originario argentino. Di certo, fu  un popolo che resistette all'ultimo alla colonizzazione e continuo la sua vita nel lontano nord dopo un esodo lungo una mezza Argentina, da Buenos Aires a Tucuman.
A parte questo Amaicha non offre nulla. Tutto in termine turistico ovvio. Io ad Amaicha ci vivrei. Partirei domani. sarà proprio per questo, perchè non c'è niente. E' una paesino sperduto nel deserto del nord. Uno dei tanti insediamenti nel vasto e arido nord. Il territorio è brullo, costellato di cactus a oltre 2000m. di quota.
D'estate il sole è senza pietà e non proteggersi può esser molto pericoloso. Si ha un gran senso di abbandono, un luogo dimenticato. Desolazione. Però un poco come in ogni dove, dove pare ci sian più problemi più povertà o tutto quello che ci allontana dalle comodità di tutti i giorni, incontriamo l'anima popolare, il folklore vero e non quello che richiede di un biglietto d'ingresso per vederlo nel famoso locale nel centro di una città. Ovviamente con tutti i costumi, pizzie e fronzoli del caso. Folklore naturale e spontaneo e non show. Io son legato ad Amaicha per diversi motivi. Lassù conobbi Silvina. Però a parte questo rimasi affascinato. Lontano dalla follia cittadina. Ramos come luogo è sicuramente meglio di tanti altri. Ugualmente questo non lo esenta dal secondo sport nazionale argentino. Attacarsi al clacson. A volte verrebbe veramente voglia di mettersi alla finestra e sparare di sotto. Peccato che non ho porto d'armi e son contro la violenza. Così mi limito a tirar solo accidenti contro tutta questa fretta, questa premura sregolata, arroganrte, prepotente e senza senso.
Ora che mi ricordo ho accennato solo al Museo de la Pachamama. Ci siamo andati il primo giorno io e Silvina. Giunti casualmente nello stesso omnibus e alloggiati nello stesso ostello. La struttura è molto bella e ci son sale con quadri rappresentanti la cultura india e vari oggetti. La cosa non molto bella è che praticamente tutto una riproduzione e di orginale non c'è quasi nulla. Salvo i quadri di questo pittore ma questo è un altro discorso. Un poco come un piccolo parco itinerante.
Per quanto possano parlare di Quilmes e delle sue rovine, delle origini e tutto il resto, delle rovine di Quilmes, de las ruinas è rimasto ben poco se non meno di visibile. La maggioria è stato tutto rubato e finito nel mercato nero. Questo a monito dell'amore e della tutela dei beni nazionali. Saramago aveva scritto in Viaggio In Portogallo che il patrimonio culturale, se non tutto, almeno in una parte, andrebbe preso e messo in una teca così com'è e messo al sicuro.
In Italia siam piuttosto abituati a queste cose. Di buono c'è che le rovine sono in buono stato. Non c'è rimasto praticamente niente e la pianta bassa è stata in diversi e buoni punti recostruita ma, la parte alta versa ancora nel suo stato originario (non so se dire più o meno, ma in fondo un poco di manutenzione male non fa no?) a ridosso del monte.
Raggiungerla significa due cose: andarci in remis (una sorta di taxi) e meglio se in gruppo che si spende un pochito meno nonostante sia comunque un pochito caro ma neanche tanto in fondo, col vantaggio però di esser condotti davanti all'ingresso delle rovine e esser riportati indietro; optare per la soluzione più economica dell'omnibus che lascia all'imbocco della strada per le rovine. Quattro chilometri o cinque non ricordo bene, ad arrostirsi sotto un sole implacabile che non chiede scusa a nessuno, nella polverosa e desertica aridità del Tucumán, circondati da cactus, piante secche, pietre, polvere e completamente soli.

Bene bene, Silvina sta cucinando. Il Racing ha appena perso in casa contro il San Lorenzo. Ora gioca il River contro il Rosario Central.
Oggi ho ritirato gli esami prenuziali. Lunedì consegneremo il tutto in vista di venerdì.

martedì 6 agosto 2013

Knock Out


Sicuramente, come ho già scritto e riscritto. tutto ciò che è amministrazione pubblica, qui, significa brividi gelati lungo la schiena. Appena ci si trova in necessità di sacar el turno inizia l'emicrania.
Eppure c'è un eppure. Oggi mi son recato al RNR che è l'ufficio dove si può far la richiesta di certificato penale argentino. Inutile dire che tutto è iniziato in modo abbastanza scomposto e poco chiaro. per fortuna, un poco perchè la gente non è come a San Justo che ognuno deve chieder personalmente informazioni per ogni granello di polvere che sta in strada col risultato di: Intasare già una situazione gravemente congestionata; sentirsi rispondere che l'ufficio giusto è quell'altro in tale strada.
Io il certificato l'ho richiesto a Morón, più che altro per ragioni geografiche, col treno in una decina di minuti si raggiunge bene.
Ho fatto la mia coda che, una volta compostasi ordinatamente in pochi minuti è defluita e ho potuto sbrigare la pratica piuttosto velocemente.
Perfetto. Che c'è di strano? Che quando ho chiesto se dovevo tornare per ritirare il certificato che, volendo lo rilasciano in sei ore, pagando ovviamente una somma maggiore, dicevo, quando ho chiesto se dovevo tornare il tipo mi ha detto "Lo scarichi da internet" .
Quando me lo ha detto non ci ho creduto. Dentro di me mentre attraversavo la strada pensavo Argentina-Italia 10-0. Per quanto ne sappia io, ed internet non ho trovato informazioni a riguardo, in Italia in questo siamo ancora rimasti a Vittorio Emanuele. Una persona va a far richiesta e può comodamente scaricare il certificato dalla rete. Aspetta e spera.
Se penso che dopo tre o quattro giorni che, ora più che mai hanno il peso dell'oro avendo il visto che mi scade i primi di settembre, ancora non ho inviato niente perchè non son riuscito ad ottenere informazioni precise onde evitare spedire qualcosa di non valido. Ho contattato la procura di Modena e, dopo un paio di e-mail che han avuto come risultato il dover telefonare perchè dare un paio d'informazioni precise evidentemente è lavorare troppo. Perfetto, vado in posta per fare un vaglia e mi dicono che dall'Argentina non si fanno vaglia per l'estero. C'è il servizio Western Union. Che faccio? Chiamo gli uffici della procura e, dopo aver dovuto parlare con tre persone spiegando ogni volta il problema e chiedendo un'alternativa, una soluzione e la soluzione era di dover "chiamare domani perchè c'è la mia collega". Caliamo un velo pietoso sulla seconda persona con cui ho parlato che era una povera anziana che per me l'han messa al telefono o per castigo o per scherzo, siccome neanche sapeva di stare al mondo.
Alla luce di tutta questa meravigliosa assistenza spulcio un poco nella rete e vedo che nel sito degli uffici giudiziari di Genova c'è la possibilità di sbrigare il fattore pagamento con Money Gram. Meraviglioso! Ho pensato. Scrivo subito una e-mail spiegando il tutto, che mi devo sposare, che ho bisogno di questo certificato per ottenere la residenza ecc. ecc. Mi han risposto? No. Oggi ho scritto nuovamente, però all'indirizo alternativo, sperando bene. Altrimenti spedisco e buonanotte.
Come può essere che un cittadino italiano abbia così poca assistenza o che se la debba sudare quando si trova all'estero e ha bisogno di un foglio di carta? Perchè il certificato penale è fisicamente un foglio di carta con scritto che Tal Dei Tali è uan brava pesrona. Niente di più, niente di meno.

Chiudo qui, con tanta amarezza.

giovedì 1 agosto 2013

Nuovi orizzonti


Oggi stavo ascoltando, per la precisione qualche minuto fa Argentina di Francesco Guccini, lo scrivo in grassetto perchè oltre ad esser un grandissimo autore, è della mia terra.
Dall'altro lato dell'oceano cerco di vedere, di cogliere sotto una prospettiva diversa il sogno argentino che si può vivere o cercare in Italia guardando verso fuori. Quando ero più giovane l'Argentina non era minimamente nei miei pensieri, quando sognavo di viaggiare ed esplorare il mondo. Eppure nel corso degli anni ho preso diciamo pure consapevolezza che, volenti o nolenti l'Argentina ha valore speciale per gli italiani, ma più che altro per l'oggetto "italiano". Credo sia sato per la forte emigrazione verso questo grande paese, migrazione che ha creato come un vincolo, un legame, un collegamento che ancora oggi s'intreccia e lega indissolubilmente questi due paesi. Non ho conosciuto poca gente qui in questi pochi mesi e parlando con persrone di pelle più chiara, non dimentichiamo che la colonizzazione si suppone terminò piuttosto recentemente, quasi la maggior parte di queste hanno parenti italiani, e non si tratta di generazioni, ma dei nonni se non dei genitori. C'`un grande rispetto per l'italianità. Un amore per la famiglia e come un senso di comunità. Ci son diverse associazioni di itliani qui. Una, quella di Morón, che è piuttosto vicina a casa mia, sta in piedi da circa centoquaranta anni, eppure ancora non l'ho visitata, perdendo tutti i consigli che una comunità da tanto radicata potrebbe darmi.
Non so, son fatto così. A metà agosto mi sposo e ora sovviene il tema della residenza. Non sarà semplice immagino, questo perchè ci son documenti che devo farmi spedire dall'Italia, per la precisione il certificato penale. Ero partito dal bel paese con questo documento però ne fui derubato e amen. Per il resto mi manca il certificato penale locale che lo otterrò facendo richiesta, credo, direttamente all'ufficio di polizia e ovviamente l'attestato di matrimonio.
Una trovata molto buona per spillare un poco di soldi è questa della traduzione dei documenti mediante un collegio selezionato dal governo argentino e successivamente legalizzato in separata sede.
Non vedo l'ora che tutto sia finito. Costa parecchia energia e mi sento un poco con le mani legate per via di documenti che mi mancano per una assuznione in regola e per tutti i vari ostacoli burocratici che a volte possono esser snervanti. E' necessario armarsi di buona volontà, pazienza e fede quando si deve passare per uffici amministrativi, che si tratti di servizi consolari o locali. Questo perchè? Perchè nonostante siano servizi bene o male complementari o, diciamo pure cugini, uno a Migraciones ci va perchè è straniero e ugualmente si rivolge al suo consolato come ent di riferimento, dicevo, nonostante questo, c'è un poco di nebbia quando si tratta di informazioni o atti che escono dalla sfera di competenza dell'ufficio interessato.
Quando fui a Migraciones sentii dialogare due italiani, un anziano ed una signora ben più giovane. Suppongo la figlia e il padre che, pensionato, vuole raggiungere la figlia. L'uomo lamentava del fatto di una informazione scorretta o incompleta ricevuta dal consolato per quanto concerne un tramite (così son come si chiaman tutte le scartoffie e documenti vari da fare nell'ambito della burocrazia) inerente la residenza. In parole povere  si è rivolto al consolato e gli han detto che gli serviva solo "questo e questo" e, giunto a Migraciones immancabilmente si è sentito dire che "no!" gli serviva altro.
Abbastanza normale e abbastanza italiano penso. Dal mio canto quando chiesi come ottenere gli antecedenti penali del mio paese mi han spedito al consolato, anche se, a dirla tutta, già mi ero informato e sapevo che per ottener questo tipo di documento è necessario far richiesta diretta ad un ufficio della Procura dell Repubblica. Mi son voluto togliere il dubbio e son andato al consolato, dove il ragazzo che mi ha atteso aveva un italiano che sembrava migliore di quello della ragazza dell'altra volta. Ha anche parato di più lui ad esser onesti.

Ho inviato oggi stesso una e-mail alla procura di Modena. Sono in contatto anche con la banca. la carta di credito tarda eccessivamente. Questo non mi piace e non sono contento anche se, dando a Cesare quel che è di Cesare si stan mostrando disponibili nella banca di Pavullo. E' ovvio che non dipende tutto da loro, essendo il servizio emittente la carta di credito un altro. Ugualmente mi sta creando problemi.
In progetto abbiamo di aprire una gelateria con due amici di Silvina, son due persone a posto e il fatto che non possa aver accesso al mio denaro complica un poco le cose. Mal che vada scriverò alla banca per vedere come fare. Mi servirebbero circa €4.500 o poco più, che bene o male è quanto mi resta.
Le cose si stan un poco complicando ma speriam in bene, speriamo nel futuro. Non possiamo fare altrimenti.

E' una giornata uggiosa, la temperatura negli ultimi giorni si è alzata però oggi, questa mattina, ha piovigginato e il cielo è ancora coperto. Pare che ora si stia schiarendo un poco ma non mi fido molto.

Lasciando un paio di righe come chiusura, aggiorno un po' la situazione di Buenos Aires. Han inaugurato da poco un nuovo metrobus, che non è altro che una corsia preferenziale per alcuni colectivos, una linea, una corsia che viaggia, questa nuova,  in senso opposto al traffico nella 9 De Julio, la grande avenida che passa per l'Obelisco, così, per dare un riferimento. Precedentemente c'era solo il metro nella Juan B. Justo, che tipicamente si usava pre prendere il 166, colectivo piuttosto comodo per spostarsi da Palermo verso l'ovest. Il vantaggio del metrobus, e mi chiedo come mai ci sian solo due linee e non ne facciano una in Rivadavia che la grande strada di comunicazione con Buenos Aires, parte da Plaza De Mayo praticamente, il cuore del centro porteño, e si spinge verso il lontano e sperduto ovest della GBA Oeste, ovvero la Gran Buenos Aires Ovest (se non erro arriva oltre al civico 28.500), dicevo, il vantaggio del metrobus è quello di tagliare il traffico, viaggiando per una corsia preferenziale e, dato il flusso e la congestione che subisce l'intera rete stradale ad alta concentrazione di Buenos Aires quotidianamente, di certo porterebbe a mio avviso solo benefici.
Però gioiamo! Han inaugurato due o tre, non ricordo bene, stazioni nuove del Subte, la metropolitana. Si tratta della B, che passa per Corrientes, un'avenida centrale che parte pure essa bene o male da Plaza De Mayo che però non segue oltre la Capital Federal, almeno penso, non sono ancora informatissimo sulle reti stradali, ma poco importa. Indubbiamente ci son state proteste.
Il clima si sta arroventando, questo perchè le elezioni sono vicine. Il non poter votare ammetto che da un lato mi sta bene. Mi sarebbe piaciuto votare qui in Argentina. Nella mia ignoranza di italiano che va all'estero non pensavo di arrivare quasi a rimpiangere il modus operandi della nostra politica. Trovo che la campagna poltica qui, almeno per ciò che vedo ora, abbia profilo professionale npn alto quanto meriti. bene che son le primarie e la presidenza si decide nel 2015, però mi aspettavo qualcosa di più che farsi vedere sorridente col bambino, slogan da bar come io sono meglio di te, con riferimenti precisi a cose e persone, ovvero... più importante che il piano politico in piazza quello che predomina è che io son meglio di lui o di lei. In questo caso di lei, di Cristina. Mi sembra di cattivo gusto un manifesto che dica "O lei o te, noi stiamo con te". In ogni caso sempre meglio del tipo che in campagna elettorale va fare il pirla in televisione atteggiandosi a supersimpatico. Mi viene da pensare a quanta credibilità possa ottenere. Credo che l'Argentina versi nella critica situazione di un paese senza persone "forti", senza figure carismatiche idonee a prendere le redini del paese nel 2015. Il Kirchnerismo, almeno quello di Cristina è al termine. Per quanto se ne parli e ci si possa lamentare è un fatto che Cristina Kirchner sia una figura di grande carisma e che, il da molti compianto Néstor tirò fuori dal fango un paese distrutto dalla selvaggia e pregiudicata privatizzazione a tutta forza.
Solo parlando l'altra notte, a fronte della mia sorpresa di come non ci sia una rete ferroviaria nazionale adeguata al grande trasporto, ma solo innumerevoli compagnie di omnibus, che sarebberp le corriere, alcune dotate di ogni comodità possibile, mi han risposto che le ferrovie che univano il paese son state in gran parte eliminate tutte per un gioco d'affari con varie compagnie e vari impresari. Risultato la scomparsa di parecchie paesi che dall'oggi al domani si son trovati privati di un'importante linea di comunicazioni.
Non so, più che di riferire ciò che mi dicono non so. Di certo, le ferrovie mancano e prendere un treno per uscire da Buenos Aires può esser molto più avventuruoso di quanto ci si aspetti, e mi riferisco solo al biglietto.

Perfetto. Credo sia ora dei saluti.