sabato 19 luglio 2014

Argento Vivo


Ora posso dirlo, siamo ufficialmente in tre in questo appartamento sempre più piccolo e stretto ma con maggior concentrazione di emozioni. La mattina, io preferisco dire la notte del 14 luglio alle ore 02.20 nasce Vicente! Il parto è stato un poco complicato dato che non voleva uscire e, quando lo fece, fu con la testa rivolta verso l'alto, cosa che ha creato i suoi problemi. Già si stava pensando si ricorrere al parto cesareo però per fortuna il medico è riuscito a portar a termine il compito.
Il bebè è nato in ottima salute, mangia, dorme e piange a pieno regime.
A lato la foto del pargolo!

Son più che felice sia nato per parto naturale. Potrà sembrare una osservazione strana letta da occhi italiani dove, almeno io, son cresciuto con la visione del parto cesareo come soluzione estrema, come ultima spiaggia o scelta a cui ricorrere sì o no, considerando il parto naturale come una cosa normalissima, come bere un bicchier d'acqua. Bene, qui non è così. Già mi fece specie ascoltare le prime volte un uso più che frequente della parola cesárea nelle bocche degli argentini. Una scelta più che normale anzi, mi verrebbe da dire il modo più naturale di metter al mondo una creatura. La cosa mi lascia perplesso perchè il grande nuemro di interventi chirurgici è motivato lasciando da forti interessi economici legato alla medicina privata. Qui c'è un ottimo articolo pescato dal sito docsalud.com che parla delle percentuali di parto cesareo in Argentina. Numeri che abbondantemente sforano dagli standard. Il gioco è semplice, un cesareo vale in termini di denaro molto più di un parto naturale considerando che andrà aggiunto un ricovero più lungo e la relativa assistenza. Questo cosa significa, accelerazione del parto ovvero optare perchè una donna partorisca il prima possibile. I vantaggi economici sono due. Il primo è comune in tutti i settori di commercio, più son veloce a gestire i clienti, maggiore è il numero degli stessi che posso attendere. D'altro canto accelerare il parto spesso conduce a complicazioni, risolvibili con un intervento chirurgico. Più drammatico a mio avviso come sia normale nel pensiero pubblico ricorrere a questa soluzione. Come se farsi operare per metter al mondo un bambino fosse la cosa più naturale possibile, non tenendo conto dei vari rischi riconducibili all'operazione. Lascio qui un altro articolo, questo italiano, un articolo che mi è piaciuto molto dove mostra in breve e chiaramente i pericoli di un parto per intervento chirurgico. Il sito è farmacoecura.it

Per fortuna c'è anche molta coscienza. Quello che manca sono i mezzi. Non c'è nulla a livello pubblico che promuova il parto naturale. Ovunque ci si affronta con politiche interventiste, dove il lato medico è più importante del lato umano. E' anche vero che il rispetto per i diritti del paziente e quindi umano è aumentato notevolmente dagli ultimi anni qui in Argentina, ma è anche vero che non è rispettato da tutti e tuttavia si tende sempre a metter al primo posto il protocollo.
Dicevo, la mancanza di mezzi. Per goder di una buona preparazione a livello informativo è bene ricorrere a corsi preparto privati, che hanno il suo costo ovviamente. Il lato buono è che almeno nel nostro caso, la partera una professionista con tanto di licenza nel settore medico è imprescidibilmente schierata a lato della donna, del bambino e del moto naturale delle cose. Ci vogliono i soldi. E' così triste che il ruolo principale lo debbano fare i soldi.
Noi abbiamo la fortuna di permetterci almeno fino ad ora, un prepago. La forma più cara d'attenzione ospedaliera ma anche la migliore indiscutibilmente. Drasticamente non molto lontana da quella che normalmente è un'attenzione ordinaria. Noi non abbiamo corso il rischio della cesarea a tutti i costi già che non dovevano presentare il conto a nessuna Obra Social già che paghiamo tutti i mesi e non poco, quindi ci è anche andata bene. Forese sono maligno ma è quello che penso. certo non mi posso lamentare di come siamo stati assistiti. Più che bene. E' bene specificare che secondo un rating effettuato ora non mi ricordo se era da un'agenzia statounitense o di che stato, l'ospedale in questione l'anno scorso se ho capito bene i commenti di una ragazza del personale medico, è stato classificato come il migliore di tutta l'America Latina. Come struttura certamente è di alto livello. Il lato triste è quando la salute è vincolata allo spessore del portafoglio.

Ora termino qui. La mia mogliettina è in camera a riposare con il bebè. Tra un pochino ceniamo. Lo so che è molto tardi ma va bene lo stesso. Ho scoperto di aver imparato in fretta e non solo, aggiungo pure di aver un dono naturale nel cambiare pannolini. Il mostriciattolo è molto amoroso e affettuoso. Credo sia dovuto all'influsso astroligico essendo nato cancro e alla difficoltà nel nascere. Silvina ha faticato tantissimo. Per un momento quasi sembrava inevitabile il taglio cesareo dato che i battiti del bebè stavano scendendo preoccupantemente. Alla fine tutto è bene quel che finisce bene anche se a mio parere è nato abbastanza spaventato il piccolo ranocchio. Gli vogliamo un mondo di bene. E' inutile dirlo ma è bello farlo.
Alla prossima

Giusto per l'occasione lascio un tema di SUMO che mi piace molto, giusto per allietare un poco le ore.


Saluti e baci anche dal piccolo Vicente!

giovedì 3 luglio 2014

Campioni Del Mondo


La passione del calcio in Argentina meriterebbe un premio. Nulla è più importante della nazionale quando gioca. Nulla conta di più della partita e niente al mondo può impedire a qualsiasi argentino di vedersi la partita. Tutto si ferma. Il tempo si blocca. Buenos Aires entra in letargo di novamta minuti più intervallo, ammesso e non concesso si debba ricorrere ai supplementari. A noi è andata anche bene, fortunatamente a quanto sembra al Hospital Italiano si conserva ancora la professionalità e le persone vengono assistite, quindi un punto a favore. Verrebbe da dire che è normale ma no, non è così. La zia di Silvina avendo una endoscopia nel pomeriggio, con tanto di tutto il giorno a digiuno sulle spalle, si è vista slittare la visita di un tempo calcolabile in novanta minuti più quindici di intervallo e relativi tempi supplementari, con l'aggravante dell'intoppo dovuto alla nobile causa che ha assentato i medici, già in perfetta livrea di tifoso, dal loro mi vien da capire trascurabile incarico. Questo in una clinica del centro. Per centro s'intende Buenos Aires capital. È inutile dire che non faremo di tutta un'erba un fascio ma è utile ricordare che per quanto io l'avessi buttata come barzelletta inzialmente quando mi si disse che qui si bloccava tutto ecco, precisiamo che non è tanta barzelletta, specie quando son persone che necessitano una visita e magari anziane, che si devono attaccare e tirare con due mani perchè gioca la nazionale.
Io dal mio canto ho dovuto rimandare l'intervento alla mia auto, che non era nulla di speciale, si trattata di terminare l'abilitazione per poter caricare gas. Questo perchè non si può in officina lavorare ascoltando la partita alla radio no, bisogna fermarsi e guardarla alla televisione.
Paese che vai usanza che trovi, questo è indiscutibile però lasciami dire, cercando di esser obiettivo, che se questa è l'usanza locale, credo ci sia poco da stupirsi dei gravi problemi che vive l'Argentina. Un paese che ha le carte in regola per fare la voce grossa, o almeno che ha avuto le carte per farlo, ora penso un pochino meno, un paese che dovrebbe cercare di cambiare alcuni aspetti. Lamentablemente azzardo dire che un paese rispecchia il suo popolo, e se non si inizia a cambiare dalla gente, se non si prova a dare un registro differente ad alcune piccole cose, piccoli accorgimenti da impiegare ogni giorno, poi non ci si lamenti più di tanto perchè è vero, parlare della famedel mondo con la pancia piena siam capaci tutti e non si può fare uan colpa a chi vive in situazioni limite con poche e poche risorse, perchè pure questa è una triste realtà però, facendo un saltino indietro, non ci si lamenti e mi riferisco a chi si può permettere di farlo, le lamentele corrono spesso il rischio di camminare a braccetto col lusso di poterlo fare, non ci si lamenti più di tanto del latte versato quando neanche ci si cura di tapparla la bottiglia ne di ponerla in luogo sicuro, così, per fare un esempio, una mezza metafora mutuabile, che già mi viene l'acidità di stomaco a pensarlo.
La passione per il calcio e la nazionale è tanta, che l'astensione a qualsiasi attività è onorevole e più che accettata socialmente, con tanto di felicità ed entusiasmo nell'ammeterlo.
Era stupenda la faccia dei due tipi dell'officina quando uno mi disse di tornare "più tardi" e l'altro con espressione di sincera preoccupazione accese lo smarrimento nel viso del primo ricordandogli che giocava l'Argentina.
Ora che ci penso tutti abbiamo visto Fantozzi no? Non vi è mai balenato il pensiero, il desiderio di vivere in prima persona o di toccare le vicissitudini del nostro caro ragioniere? Non ci sono problemi, ci vediamo qui tra quattro anni.

venerdì 27 giugno 2014

Vamos...


Sulle note della Orquesta Tipica Fernandez Fierro (chiedo scusa per la omissione degli accenti dovuti) riprendo le cronache con i miei tipici ritardi. Sarà che son un puntuale cronico nella vita reale che, come sfogo sicuramente, ho queste mancanze nel mondo virtuale.
Tra un mesetto nasce nostro figlio. Si chiama Vicente Libero! Abbiam comprato una macchina. Una vecchia 147, la corrispondente della 127 in Italia. Qui però han continuato a fabbricarle per più tempo ed il mio modello è anche abbastanza sportivo. Inutile dire che ho dovuto prendere la patente.
Qui nella Matanza è tutto molto spiccio, almeno per quanto riguarda questo genere di pratica, normalmente è una vera Odissea che, per ragioni di decenza ed evidenti intoppi dificilmente sturabili causa burocrazia serrata e delirica, si risolvono a voce. Diciamo che si sistema con mutua partecipazione se si sa come fare, e non è così scontato. Per fare un esempio, quando fummo a fare il passaggio di proprietà che, ovviamente si paga in base al valore di acquisto dell'auto usato, valore che uno può aggiustare come vuole d'accordo col venditore una volta iniziata la pratica. Ossia si può far figurare che il prezzo d'acquisto fu un 30% meno al fine di pagare meno tasse tanto non richiedono nessuna ricevuta, comunque dicevo, al momento di ritirare la Cedula Verde che è un cartellino che certifica chi è l'effettivo fruitore dell'auto nonchè autorizzato legalmente all'uso, cedula che, viene consegnata in secondo luogo dopo aver sbrigato la prima parte delle pratiche dove si consegna la vecchia, almeno per me, un calvario durato quattro ore per operazioni che, di tempo effettivo diciamolo con chiarezza e sincerità, ti portano via il tempo di una colazione con brioche e cappuccino? Non credo, mettiamo che ci fosse tanta gente, mettiamo quello che si vuole, mi è parso ad ogni modo abbastanza assurdo eppure neanche tanto strano considerando gli standard e specialmente quelli di San Justo.
Tornando a noi, vado perchè mi diano la cedula e salta fuori che c'era una ipotetica Cedula Azul (cedula che prevede l'aggiunta di un'altra persona all'uso dell'auto) non consegnata al momento di consegnare per l'appunto la cedula vecchia. Cedula che nemmeno la proprietaria sapeva esistesse (la trovò come un mese dopo in casa sua sperduta in chissà quale angolo o cassetto) e che, senza di essa non si poteva terminare la pratica. Morale della favola già che c'era da risolvere il pagamento sospeso di vecchie multe e nel frattempo che l'impiegata verificava se si poteva trovare una soluzione per sopperire a questa imprescindibile mancanza la proprietaria giustamente le disse se si poteva almeno pagare la multa, già che ella doveva andarsene restando con la faccenda della cedula posticipata. Epilogo? Quando pago la multa mi consegnarono la mia cedula e finita lì, con la famosa cedula vecchia da consegnare che a quanto pare, non era più così necessaria. Tirando le somme, molti ma molti minuti tirati nel water.

Mi son perso in questo aneddoto quando mis arebbe piaciuto soffermarmi maggiormente sul sacar el registro ovvero prendere la patente. Qui la patente è la nostra targa, lo scrivo così, per fare un poco di note a margine. Ammetto che al momento di dare il teorico ero abbastanza teso. Volevo la patente il prima possibile al fine di comprare l'auto e iniziare ad accompagnare Silvina al lavoro che col pancione le stava risultando complicato e emolto faticoso. L'esame consiste nel passare da una scrivania all'altra essendo esaminati da impiegati all'apparenza non molto contenti del lavoro e nemmeno molto interessati all'esaminando. Una delle meraviglie della Matanza è che il gruppo sanguigno( che deve apparire nel documento ) è sufficiente conoscerlo, in caso contrario è necessario un certificato, come se, perdonate la malafede, una persona non conoscendolo andasse a farsi fare il certificato, ma questo è il meno.
Io ho avuto la fortuna di incontrare una signora, la impiegata di turno che, al momento dell'esame vero e proprio che è la risposta di venti domande se non erro a scelta multipla con una percentuale minima di successo che è del 75%, mi ha revisionato le risposte correggendo quelle errate prima dare l'invio al fine che il sistema calcolasse le corrette ed evaluasse la mia idoneità. Non male. Le sarò eternamente grato.
L'esame pratico consiste nel parcheggiare la macchina in una via, si sta tutti in coda e si procede per turno, girare attorno a due birilli e ciao. Non dovrei dirlo perchè è come sputare nel piatto ma, la difficoltà dell'esame non si può dire non rispecchi lo stile di guida degli argentini, almeno qui a Buenos Aires.
Credo mi farò un mate. Opto per un mate cocido, ovvero per farla breve un mate in bustina, espressione non corretta essendo il mate come già spiegato mi sembra, il recipiente dell'erba.

Mi stavo dimenticando una cosa, un evento di proporzioni pazzesche.È iniziato il mondiale! Già da un pezzo a dire il vero siccome gli ottavi sono alle porte e l'Italia che strano è già stata mandata a casa senza nemmeno passare il primo girone. Quando mi dissero che qui il calcio è una grande malattia di massa ci ho creduto ma fino ad un certo punto, ossia fino a quando non ha iniziato a giocare l'Argentina il mondiale. Il paese si paralizza. Non un'anima viva per strada o nei centri commerciali che normalmente brulicano. Mia moglie, che lavora in un centro di salute mi aveva addirittura prospettato la possibilità di non andare al lavoro ieri che giocava Argentina - Nigeria (incontro di relativo valore per un'Argentina già pienamente qualificata) non perchè volesse vedere la partita, ma perchè già si prevedeva l'assenza di assistiti al centro che non normalmente ha un discreto flusso essendo un luogo pubblico.La cosa mi lasciò basito, come può esser tanto importante una partita di qualificazione quando la stessa è già stata raggiunta. Non oso pensare se riesca ad arrivare alla finale. Verrà decretato un blocco nazionale di tutte le attività. Chi deve morire vivrà un giorno in più e chi deve nascere lo farà un'altra volta.

Perfetto, ora che è mezzanotte finisco il mate cocido e mi ritiro.

giovedì 3 aprile 2014

Dalla brace alla padella.


Alle 18.20 del 3 di aprile, un giorno dopo la commemorazione delle Malvinas, sto tomando mate scrivendo queste due righe. Questo lunedì, son riprese le lezioni. Specificatamente han "rimosso" il blocco degli insegnanti della istruzione pubblica. Uno sciopero andato avanti un paio di settimane e oltre, in provincia si è dilungato maggiormente, per protestare su un aumento di stipendio. Personalmente mi son trovato un poco in disaccordo con questa politica, a dirla tutta son fermamente contro a questo modo di dover ottener tutto con la forza. Malgrado ciò, sembra ceh la legge del più forte in Argentina incontri sostenitori ovunque, anche dove normalmente verrebbe da supporre che l'arma da estrarre sia la ragione. Già siam stati partecipi dello sciopero della polizia a Cordoba che, a parte il putiferio che si è scatenato (già con le forze dell'ordine all'opera non è pizzi e fronzoli) si è potuto misurare il livello di senso civico della popolazione facendo i mangiacarogne di ciò che lasciavano le bande di ladri entrando e rompendo tutto. La scusa della fame è sempre a portata di mano anche se, verrebbe da chiedersi perchè ci si ritrova sempre affamati alla fine dell'anno e oltre a questo per sfamarsi si ruba televisori, indumenti firmati o casse di birra tanto per restare nel settore alimentizio.
Tornando al paro degli insegnanti, mi ha fatto veramente specie veder tanto disinteresse per l'alunno della istruzione pubblica a discapito del contratto, dello stipendio, quando credo sia la vocazione di sceglie d'insegnare nell'istruzione pubblica, il garantire questo diritto alla gente prima di tutto.
Non è demonizzare e nemmeno invitare a fare gli struzzi o star zitti e portare a casa quello che passa il convento anche perchè, spezzando una lancia a favore del corpo insegnanti una parte del reclamo si suppone fosse per una sorta di sregolata o forse era fin troppo regolata politica di aumento del salario. In parole povere misteri riguardanti persone che da tempo non ricevevano aumenti e altre che fresche fresche di professione questo aumento lo ricevevano abbastanza presto. Il mistero dei concorsi e delle amminiztrazioni pubbliche. Tutto ciò non toglie ugualmente che la tutela del ragazzo che studia, dato che si sbandiera tanto il vessillo dell'istruzione pubblica deve essere la prerogativa, specie quando non ci sarà il recupero dei giorni perduti di scuola.

Cambiamo tema. Allo stesso modo di come ci comportiamo noi, oserei dire che gli argentini hanno approccio piuttosto passionale alle cose, si lasciano trasportare, per questo alcune vicende che toricamente agli occhi di uno straniero come dovrebbere colpire, non lo fanno.
In parte lo avevo immaginato e non era difficile prevederlo. Ultimamente si è alzata una vera e propria caccia al ladro. Io non sono di questa filosofia nonostante brutti pensieri li abbia fatti davanti al chiaro disinteresse delle forze di polizia. Più di un ladro preso con le mani nel sacco è stato inseguito, catturato e linciato. Qualcuno anche ammazzato. E' giusto? E' sbagliato? Non saprei, sicuramente è comprensibile quando il livello di violenza è tale che non è nemmeno sicuro farsi portare a casa da un remis, quando si è un possibile bersaglio ventiquattro ore al giorno e molte volte, dipende sempre dalla zona, chi dovrebbe intervenire lo fa preoccupandosi bene di non sudare troppo.
Forse no, non è giusto questa misura, ma se a fronte ti tanta poca sicurezza gli abitanti son lasciati soli, se la gente soffre di questa emarginazione che deve fare? Uno deve pensare alla propria famiglia e sapre che, se non hanno rubato o ammazzato lui e la vittima è stata un'altra è stata solo fortuna. Non hanno estratto il suo numero. E non è così che deve essere.
Ritorniamo sempre alla legge del più forte. Di buono c'è che gli amanti del far west possono godere di vivere in diretta e in forma attualizzata le loro avventure tanto amate senza dover aspettare le passino in televisione.

L'acqua si sta raffreddando. Dovrò scaldarla un pochino. Mi son dimenticato di mangiarmi una medialuna. Qui si chiamano così i cornetti, che son più piccoli, burrosi e ricoperti di glassa dei nostri. Non sono male, ma io preferisco la nostra cara brioche. È uso accompagnare il mate anche con facturas che ho comprato pure quelle, una sorta di mezza via tra paste e tortine che posso variare da quelle alla frutta o alla crema, avevo già scritto che gli argentini son tremendamente golosi? Di certo un punto a favore di questo popolo è la voglia di godersi la vita, anche troppo. Non è raro sentire a notte fonda un chiasso totale in strada tra gente gente che grida, auto che strombazzano e autoradio a tutto volume.
Bene bene, ora termino qui.

venerdì 14 marzo 2014

Piango per te Argentina


Quasi non credevo di tornare a scrivere.
Son successe parecchie dal black out, in parte ho avuto molti impegni di lavoro e cose varie che mi han allontanato un poco.
Siam addirittura stati nella sierra cordobesa, precisamente a Mina Clavero per passare qualche giorno di relax. Sicuramente consigliabile questa cittadina che cresce sopra il corso di un fiume balneabile in diversi punti. Un posto ricco di vita e piuttosto piacevole, da gustare senza la folle paranoia di girare con sei paia d'occhi per la strada o gestire un locale con un commando armato nascosto nel ripostiglio, perchè non si sa mai.
Nel mio locale ad oggi son entrati tre volte e sempre con un oggetto simpatico in mano. Oggetti che fanno boom.
Quello che mi ha spinto a tornare all'attacco son gli ultimi accadimenti qui in Argentina. Cose alcune talmente drastiche e assurde che nell'estremo della situazione fan quasi ridere persino le vittime.
Partiamo da questo caso, che è veramente da olimpo. Da poco ascoltando la radio, questa mattina stessa, han passato un accadimento abbastanza ordinario parlando della cronaca quotidiana argentina. Un furto. Un tipo entra in negozio di fotografia, ruba cassa e materiale e se ne va. Fino a qui il tutto segue una certa coerenza, seppur drammaticamente. Per fortuna nessuno si è fatto male. Qui succede pure che ti punatno l'arma dicendoti dammi la moto, tu gliela consegni con tanto di portafoglio e questi prima di andarsene ti tirano lo stesso due colpi. Questo è successo se non ieri l'altro ieri. Bene, anzi male, continuiamo. Il tipo ruba e se ne va. Lo polizia lo prende con le mani nel sacco. Il giorno dopo il tipo è di nuovo in strada, il pomeriggio va dal fotografo e gli chiede un indenizzo perchè la polizia lo ha maltrattato per il furto perpetrato, ponendosi pure a negoziare su quanto doveva dargli, senza considerare che il giorno prima gli ha fatto fuori la cassa, soldi che ovviamente al commerciante non sono tornati. Morale della favola, il fratello del fotografo mi pare lo abbia spedito non proprio bene. Il bello, lo stupendo viene ora. dalle dichiarazione della polizia non han potuto detenere il ladro per elementi insufficienti. Ribadiamo che lo han preso con le mani nel sacco. Questi elementi insufficienti parano sul fatto che l'arma non era in gado di sparare di consguenza pare non ci sia stato dolo. Mi viene da pensare che, di conseguenza, siccome uso una pistola ad acqua posso rubare dove voglio dato che non posso ammazzare nessuno. Ripeto, son dichiarazioni della polizia.
C'è poco da stupirsi. Solo ieri sempre alla mattina han passato la notizia di un ragazzo freddato da due tipi davanti a casa nel tentativo di rubargli macchina e soldi. Epilogo, lo hanno ammazzto andandosene senza rubare niente, avvolgendo l'arma in una maglietta e ridendosela tranquilli per la strada, con tanto di filmati di una camera. Poco prima del servizio relativo al fatto solo a due isolati di distanza han derubato una tipa che era con la figlia piccola. Uno dice, va alla polizia. Un buon primo passo sarebbe che l'autorità ti desse importanza, perchè succedde abbastanza frequentemente che uno si lamenti, uno segnali e come risposta il vuoto assoluto, se non che mancano pattuglie. Caso strano, dopo un atto efferato, con calma per carità, iniziano a sciamare pattuglie a garantire che tutto sia in ordine.
Non è un attacco alla polizia. Non mi metto a fare politica, però, come residente argentino, mi permetto di unirmi al coro di coloro che reclamano un cambio, ma neanche un cambio, una competenza maggiore nel sistema giudiziario. Non capisco come ci si possa lavare le mani di tutto. Il coraggio di lasciare la gente in mano a delinquenti ben consapevoli che posson fare quello che vogliono.
Non esistono colpevoli questo è il dramma. L'altro giorno dei manifestanti ha bloccato un ponte, un tipo con la moto volendo passare per raggiungere la moglie incinta all'ospedale, lo han pestato e tirato dal ponte, un ponte cittadino e di certo non molto basso. Ancora mi chiedo come abbia potuto rimanere vivo. Maggiormente mi domando sul senso di pudore della persona al quale fa riferimento questo blocco dato che diverse magliette e slogan incitavano il suo nome. E' quasi simpatico come si possa rispondere a una richiesta di spiegazioni che, probabilmente, anzi sicuramente la colpa è di qualche sconosciuto della villa (le zone più povere e normalmente più pericolose. Spesso ottimo capro espiatorio per pararsi il cul...ehm...) che infiltratosi furtivamente lo han malmenato e gettato dal ponte. Le immagini son chiare, ci son circa esageriamo cinquanta persone dove un nucleo interno di dieci o quindici individui stan pestando e già che ci sono diciamo pure rubando questa persona. Ora facciamo un poco i conti su cinquanta mettiamo anche solo dieci e non in separata sede ma dentro la folla stessa stan picchiando un tipo e nessuno si accorge di niente. La persona di referenza dice che loro non fanno azioni violente. Le autorità e non parlo del poliziotto stipendiato che non vale un tubero, ma di gente che lavora in un ufficio in costosa giacca e cravatta, tuttavia non ha trovato a chi dare la colpa o almeno a tracciare una direzione per stabilire una responsabilità, perchè ad ora la colpa è del tipo. Un poco come la vecchia storia che se ti rubano il televisore al plasma da 2.000 euro poi son cazzi tuoi perchè nessuno te lo ha fatto fare di cambiare il vecchio televisore a valvole.
Qui succede pure che se ti lamenti della poca se non assenza di sicurezza, capace che ti rispondano a furto fatto che almeno sei ancora vivo.

Ora, voglio chiudere con una buona notizia, così, solo per non parlare di cose tristi. A luglio saremo uno in più in casa. Effettivamente già lo siamo, ma a luglio lo saremo del tutto. E' magnifica la sensazione di una famiglia. Ebbene sì! Arriva Vicente Libero. Ancora mi ricordo la emozione provata con la prima eco, quando si ha potuto ascoltare per la prima volta il battito di un cuore tanto piccolo.
E' già stato in viaggio, ancora prima di nascere. Chissà come avrà vissuto la sierra cordobesa da dentro la pancia. Stan passando i Metallica per radio, che voglia di tornare a veder un bel concerto metal. C'è tempo. Ho imparato che c'è tempo. Volevamo andare in vacanza in Italia quando arrivi l'inverno, l'inverno locale, ma proprio per questa stagione così fredda va a nascere il bebito così mi pare passeremo le vacanze cambiando pannolini! Già non vedo l'ora di poter raccontare favole.
Lascio così, per aggiungere anche qualcosa da vedere l'immagine di un luogo molto particolare e molto bello visitato quando siam stati a Mina Clavero, in Cordoba. Si tratta di, una piccola caverna, come una grande
nicchia scavata da fiume che si getta dentro a cascata formando un bacino d'acqua. Come una grande vasca che al massimo raggiunge il petto. Non c'è bisogno di dire che l'acqua è piuttosto fredda ma la sensazione è rigenerante. Si ha il sentore di essere dentro alla terra, lo stesso che si prova quando ci spinge a fondo in una grotta. Eravamo come in ventre di pietra. Fantasico veramente. L'ingresso stesso è un piccolo pertugio raggiungibile salendo per alcune pietre sovrastanti la parte del fiume che segue sotto. Non è certamente un modo sicuro di entrare, perchè le pietre bagnate son scivolose e la caduta non penso dia grandi garanzie di rimane vivi. E'un fiumiciattolo di montagna, di quelli che si snodano tra meandri pietrosi. Belli e fatali. Silvina non è potuta entrare, non tanto per l'impedimento della pancia che le avrebbe consentito senza problemi l'accesso quanto per il rischio che scivolasse o si colpisse anche solo dentro la grotta.
E' molto affascinante perchè non è per niente visibile, la scoprirono per caso e si raggiungere percorrendo un sentiero tracciato tra la vegetazione della sierra cordobesa. Mi piacerebbe un giorno tornare in quelle zone ma con una macchina propia. Così da potersi fermare e gestire come si vuole il tempo da dedicare alla nostra giovane vita di esploratori!
Alla prossima.

martedì 3 settembre 2013

Nella Steppa


E' passato molto piu' tempo di quanto immaginassi dall' ultima volta che ho scritto.
Nel frattempo sì, mi sono sposato. Esattamente come già annunciato il 16 di agosto al registro civil di San Justo. E' stato un bel giorno, nonostante la discutibile competenza dei preposti che, dopo il volermi sposare con mia madre che, anima sua, è defunta da qualche anno, hanno sbagliato a scrivere il cognome della stessa nell'atto e qui ci può stare perchè mettiamo che fosse scritto male nella richiesta di matrimonio però, che vadano a sbagliarlo nel rettificarlo dopo che lo facemmi notare non mi sembra una grande pubblicità alle istituzioni locali.

Ma ora lasciamo indietro il registro civil dove, ahimè dovrò tornare giovedì, per seguire con faccende più piacevoli finchè si potrà. Stiam progettando l'apertutra di una gelateria che dovrebbe essere imminente e non credo avrò molto tempo e voglia da dedicare alla rete in seguito, ma non disperiamoci.
Questo fine settimana, esattamente domenica, siamo tornati dal nostro viaggio di nozze. Una luna di miele patagonica trascorsa nel Chubut, uno degli stati meridionali dell'Argentina. Uno stato costiero e di conseguenza con un clima abbastanza buono. Al nostro arrivo faceva anche abbastanza caldo, frutto di un inverno che in questi ultimi giorni mostrò un volto piuttosto primaverile. Domenica pomeriggio a Buenos Aires facevan ventisei gradi.
Abbiam viaggiato di notte per arrivare a Puerto Madryn nel primo pomeriggio e salire su un altro autobus alle 16.00 che ci trasportò a Puerto Piramide. Puerto Madryn è un piccolo centro costiero che a dirla tutta mi apparve un pò grigio. Non abbiam visitato la spiaggai che non nutro dubbi sulla sua attrattiva dato che la maggior parte della gente si ferma a Madryn e alloggia lì, diciamo pure, cuore della logistica turistica. C'è la possibilità di effettuare parecchie escursioni e organizzare pacchetti che son anche vantaggiosi perchè molte zone non son raggiunte da autobus e non son proprio a breve distanza, risultato ho si ha un mezzo proprio o qualcuno ti ci deve portare. Lo stesso vale per le escursioni nella Peninsula Valdes, dove è sito Puerto Piramide. Più che una penisola è un isolotto collegato alla costa tramite l'Istmo Ameghino. Come una goccia di terra che tuttavia non si è staccata. Da Puerto Piramide non parte nulla di organizzato, almeno in questo periodo dell'anno che ancora è in media stagione, bisogna o mettersi d'accordo con'agenzia di Puerto Madryn se una persona sta alloggiando a Puerto Piramide e farsi passare a prendere già che tra i due paesi ci son 100km di distanza e il collegamento autobus non copre tutta la giornata senza considerare che alcuni orari son coperti a giorni alterni e il fine settimana da Piramide a Madryn si ha servizio solo alle 18.00. Questa è una cosa che non capisco perchè, suppostamente il fine settimana è il giorno di maggior richiamo anche perchè, Puerto Piramide vive in funzione del turismo e allora che fanno? Riducono il servizio.

Puerto Piramide il primo giorno che si arriva, specie fuori dalla stagione alta dove non tutti i servizi funzionano a pieno regime perchè a dirla tutta, la prima impressione che ho avuto è che i soldi, li hanno i gestori delle varie strutture che per la maggiore è gente di fuori che ha investito denaro nel luogo, dicevo in ogni caso, la sensazione è di un luogo abbandonato, sperduto, isolato. Un piccolo paesino costiero dimenticato dal mondo. Un'oasi tranquilla. Quello che certamente cercavamo. Scendere verso la spiaggia e già veder in lontanaza le balene rivoltarsi fu una'accoglienza decisamente gradevole.
Questo è il motivo che rende Puerto Piramide così scelto dal turismo. L'avvistamento delle balene che, fortunatamente ora è ben accessibile e si può godere dell'uscita in mare senza fare le sardine nella lancia per l'affollamento. La balena franca australe, che inizia ad arrivare da giugno è molto socievole e curiosa. Non è raro veder mamma è balenotto, a volte nati appena da pochi giorni che si avvicinano per fare amicizia. Questo atteggiamento purtroppo ha avuto il suo lato oscuro perchè proprio questa tendenza amichevole l'ha portata ad esser una più che facile preda per i cacciatori.
Di certo non è l'unica cosa che può offrire questa zona. Addentrandosi maggiormente all'interno della penisola, attraversando la steppa patagonica in strade sterrate si possono fare incontri simpatici con la fauna locale. Non è raro veder nelle vicinanze della carreggiata tra un cespuglio e l'altro un zorrino o un armadillo peludo, il primo è come una piccola puzzola rossastra e il secondo è un armadillo però peloso e molto carino. Altre specie son guanachi e, ora non mi sovviene il nome locale e lo chiamo col nome brasiliano che sarebbe ema, ovvero una sorta di piccolo struzzo. Ci sono anche pecore perchè è una zona di pascolo. Tutto il territorio è privato, lo stesso scendendo dal Rio Negro che è lo stato a nord del Chubut. Immensi campi di "niente" tutti figli del latifondismo. Frutto delle concessioni effettuate a suo tempo dal governo autoproclamotosi possidente e quindi riservandosi il titolo di distribuire la terra a chi volesse esserne "proprietario", senza considerare chi già ci viveva ancor pirma dell'arrivo dell'uomo bianco.
Continuiamo. Raggiungendo la costa est ci siamo imbattuti in colonie, ancora ben poco numerose, di elefanti marini sollazzati a riva. E' fuori discussione l'accesso alla spiaggia e con ragione, però la vista, sebben dall'alto e un poco distante è ugualmente buona, inoltre permette di perdere lo sguardo verso l'infinito. Che poetico no?




Perfetto, ora che credo andrò a pagare un poco di bollette.

venerdì 9 agosto 2013

Amaicha

Museo della Pchamama - Amaicha Del Valle

Per una volta, o almeno per questa volta, abbandoniamo un momento quello che succede ora, per far un salto a qualche mese fa. Qui siamo nel nord, a Tucumán, per la precsione ad Amaicha Del Valle, nella sierra a ovest di San Miguel de Tucumán, la capitale della provincia.
Non che non ci sia da raccontare. Di cose ne son successe e anche troppe. Solo in questo momento passan notizie di una poliziotta uccisa nel tentativo di rubarle l'auto. Nella sparatpria è rimasto ferito un criminale, lasciato poi a morire davanti un sentro di salute. Un paio di giorni fa a Rosario è esplosa una caldaia e le vittime accertate sono una decina più una serie di scomparsi. Gli incidenti stradali e le sue vittime son all'ordine del giorno e quant'altro. Il figlio di un poliziotto ha sparato ad una donna incinta tanto per fare, così ha ammesso, perchè gli girava male.
Quindi di cose ce ne sarebbero a iosa.
Potrei raccontare di cosa può comportare rivolgersi ad una struttura sanitaria pubblica per l'impossibilità di ricorrere ad una obra social, ma no. Oggi guardando un poco di foto mi son ricordato di questo luogo.

Quello che sta nella foto è il Museo della Pachamama di Amaicha. Museo e centro culturale e di ristorazione.
Il museo nella stagione alta deve sicuramente ricevere molte visite considerata la grandezza del bar che sicuramente offre servizio ristorante. Amaicha come paese non ha molto da offrire. A livello turistico ovvio. Se non la favorevole posizione geografica per raggiungere le rovine di Quilmes. La vecchia città dove fu costretta all'esilio questo popolo che, se non ricordo male, sarebbe il popolo originario argentino. Di certo, fu  un popolo che resistette all'ultimo alla colonizzazione e continuo la sua vita nel lontano nord dopo un esodo lungo una mezza Argentina, da Buenos Aires a Tucuman.
A parte questo Amaicha non offre nulla. Tutto in termine turistico ovvio. Io ad Amaicha ci vivrei. Partirei domani. sarà proprio per questo, perchè non c'è niente. E' una paesino sperduto nel deserto del nord. Uno dei tanti insediamenti nel vasto e arido nord. Il territorio è brullo, costellato di cactus a oltre 2000m. di quota.
D'estate il sole è senza pietà e non proteggersi può esser molto pericoloso. Si ha un gran senso di abbandono, un luogo dimenticato. Desolazione. Però un poco come in ogni dove, dove pare ci sian più problemi più povertà o tutto quello che ci allontana dalle comodità di tutti i giorni, incontriamo l'anima popolare, il folklore vero e non quello che richiede di un biglietto d'ingresso per vederlo nel famoso locale nel centro di una città. Ovviamente con tutti i costumi, pizzie e fronzoli del caso. Folklore naturale e spontaneo e non show. Io son legato ad Amaicha per diversi motivi. Lassù conobbi Silvina. Però a parte questo rimasi affascinato. Lontano dalla follia cittadina. Ramos come luogo è sicuramente meglio di tanti altri. Ugualmente questo non lo esenta dal secondo sport nazionale argentino. Attacarsi al clacson. A volte verrebbe veramente voglia di mettersi alla finestra e sparare di sotto. Peccato che non ho porto d'armi e son contro la violenza. Così mi limito a tirar solo accidenti contro tutta questa fretta, questa premura sregolata, arroganrte, prepotente e senza senso.
Ora che mi ricordo ho accennato solo al Museo de la Pachamama. Ci siamo andati il primo giorno io e Silvina. Giunti casualmente nello stesso omnibus e alloggiati nello stesso ostello. La struttura è molto bella e ci son sale con quadri rappresentanti la cultura india e vari oggetti. La cosa non molto bella è che praticamente tutto una riproduzione e di orginale non c'è quasi nulla. Salvo i quadri di questo pittore ma questo è un altro discorso. Un poco come un piccolo parco itinerante.
Per quanto possano parlare di Quilmes e delle sue rovine, delle origini e tutto il resto, delle rovine di Quilmes, de las ruinas è rimasto ben poco se non meno di visibile. La maggioria è stato tutto rubato e finito nel mercato nero. Questo a monito dell'amore e della tutela dei beni nazionali. Saramago aveva scritto in Viaggio In Portogallo che il patrimonio culturale, se non tutto, almeno in una parte, andrebbe preso e messo in una teca così com'è e messo al sicuro.
In Italia siam piuttosto abituati a queste cose. Di buono c'è che le rovine sono in buono stato. Non c'è rimasto praticamente niente e la pianta bassa è stata in diversi e buoni punti recostruita ma, la parte alta versa ancora nel suo stato originario (non so se dire più o meno, ma in fondo un poco di manutenzione male non fa no?) a ridosso del monte.
Raggiungerla significa due cose: andarci in remis (una sorta di taxi) e meglio se in gruppo che si spende un pochito meno nonostante sia comunque un pochito caro ma neanche tanto in fondo, col vantaggio però di esser condotti davanti all'ingresso delle rovine e esser riportati indietro; optare per la soluzione più economica dell'omnibus che lascia all'imbocco della strada per le rovine. Quattro chilometri o cinque non ricordo bene, ad arrostirsi sotto un sole implacabile che non chiede scusa a nessuno, nella polverosa e desertica aridità del Tucumán, circondati da cactus, piante secche, pietre, polvere e completamente soli.

Bene bene, Silvina sta cucinando. Il Racing ha appena perso in casa contro il San Lorenzo. Ora gioca il River contro il Rosario Central.
Oggi ho ritirato gli esami prenuziali. Lunedì consegneremo il tutto in vista di venerdì.